Forum ITALIANISTICA TUNISIA ITALIA

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03-01-09, 23:22   #1
Maria

Pilota Colonello
 
 
:
Dec 2008
: Viedma- Río Negro- Patagonia Argentina
: Donna
: 3,465






Storie sulle donne

Cari amici, alcuni anni fa (2001) ho scritto un articolo e lo condivido con voi.

STORIE SULLE DONNE

Il movimento delle donne italiane, sviluppato alla svolta del secolo, rimase piccolo e diviso. Le donne si dedicavano alle opere in favore di donne e bambini indigenti. La “questione femminile” si complicò sovrapponendosi alla “questione sociale”. Il Socialismo raccolse tra le sue file le operaie e i riformatori frustrati del ceto medio. Fino al 1904, la Chiesa Cattolica mantenne l’ostilit**** al sistema liberale, fu contraria all’emancipazione femminile.
Le donne erano escluse degli atti giuridici e commerciali in assenza del consenso dei mariti. Nel 1942 ebbero il potere di disporre del patrimonio familiare, delle eredit**** in caso di morte o incapacit**** del padre. In quell’epoca il trenta per cento della forza lavoro industriale italiana era costituita da donne.
La legge Carcano nel 1902 stabilì per le donne e i minori una giornata lavorativa massima di dodici ore e vietava alle madri di tornare al lavoro prima che fosse trascorso il primo mese dopo il parto. Questa legge aveva molte eccezioni ed era difficile controllare la corretta applicazione. Per mantenere intatto il patrimonio familiare, lo Stato diseredava i figli nati da unioni adulterine. L’adulterio era considerato un crimene ma soltanto femminile.
Il nascente Movimento Femminista Italiano era diviso. Alcuni gruppi sotto l’influenza dell’ugualitarismo, simpatizzarono con le donne della classe operaia, invece altri gruppi erano legati alla chiesa e difendevano la famiglia e altri valori conservatori. Il “femminismo pratico”, costituito da donne borghesi, aveva poca fiducia che dalla forza del mercato o dal diritto al voto potesse nascere l’emancipazione. Cercarono di ottenere il riconoscimento sociale e dello Stato per mezzo della speciale missione materna che svolgevano all’interno della moderna societ****.
Nel corso della guerra si affermarono nuove libert****, nuovi comportamenti sociali e sessuali che si intrecciarono in modo contraddittorio con l’immagine della donna sposa, madre e sorella che rimaneva chiusa nel suo dolore mentre gli uomini, al fronte, sfidavano la morte. È incredibile che la guerra abbia costituito per le donne un’esperienza diversa, attraverso la valorizzazione del lavoro femminile al servizio della patria. La guerra per necessit****, infranse le barriere che dividevano i lavoro maschili di quelli femminili. Per le donne del ceto medio abituate alle opere caritative, la guerra rappresentò un periodo di intenso attivismo, che alterò fino la rigidit**** dei modi di abbigliamento. Si accorciarono le gonne, si liberarono i corpi ed anche i movimenti furono più sciolti.
Le ragazze più grandi si impegnarono in organizzazioni di pronto soccorso. I servizi di sanit**** accolsero migliaia di volontarie. Dopo la guerra aumentò il numero di figli illegittimi e i divorzi al ritorno dei combattenti. Il mutamento profondo era vivere da sola, uscire da sola e assumere da sola tutta la responsabilit**** familiare.
La politica fascista nei confronti del lavoro femminile espresse una serie di paradossi. Il regime cercò di saziare la fame industriale di manodopera a basso prezzo, assicurò il mercato del lavoro ai capifamiglia maschi affinchè loro non sentissero il disonore di trovarsi disoccupati. I legislatori del regime affermarono di voler escludere le donne della forza del lavoro. Emanarono norme protettive di “esclusione”. Il primo effetto fu di riservare agli uomini i posti di alto prestigio e miglior retribuzione. Questa politica favorì la costituzione di una forza di lavoro femminile a tempo parziale, discontinua e “in nero” che aumentò significativamente il lavoro delle donne domestiche, cioè a ore.


Le professioniste, che una volta fecero causa comune con le operaie, adesso leggittimavano questi atteggiamenti e difendevano il diritto femminile di accedere alle carriere di assitente sociale, di infermiera e di insegnante, sempre che non contrastasse con i doveri familiari. Di tale discriminazione davano la colpa alla gelosia maschile piuttosto che al regime fascista.
Gli anni ’70 furono anni di grandi cambiamenti per la societ**** italiana. La crisi economica creata dall’aumento del prezzo del petrolio, il sistema politico messo a dura prova dai colpi del terrorismo e le crescenti difficolt**** a governare una realt**** sempre più complessa con tanti elementi positivi e negativi, si sovrapposero rendendo molto difficile il compito storico. Le grandi trasformazioni furono specialmente sul settore del lavoro e la famiglia.
Il divorzio fu introdotto nella legislazione con moltissima cautela nel 1970, tale legge venne confermata dal referendum del 1974.
L’aborto venne legalizzato nel 1978 con una legge che prevedeva la gratuit**** dell’intervento chirurgico entro i primi novanta giorni della gravidanza.
Nel 1975 un’altra legge sul diritto di famiglia, abolì la figura del capofamiglia e riconobbe ad entrambi i coniugi la patria potest****, equiparando la condizione dei figli naturali a quella di legittimi.
Il Movimento Femminista conseguì l’uguaglianza di trattamento salariale e di accesso al lavoro e alle professioni. Alla fine degli anni ’70, il movimento di liberazione della donna affrontò con coraggio i temi rimasti tabù per troppi anni, come quello della repressione sessuale, della violenza e dell’omosessualit****.
Poi con la crisi economica il movimento perdette la capacit**** di iniziativa ed entrò in una fase più riflessiva però i risultati della lotta rimasero, tanto sul piano legislativo quanto su quello del costume.
Settembre 2001

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María
04-01-09, 11:07   #2
lucy44

Poetessa
 
 
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Dec 2007
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bello questo articolo.... brava MARIA molto interessante

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la verita' non puo' essere smentita mai !!!
04-01-09, 15:04   #3
mehditaly

Italianistica Tunisia
 
 
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Sep 2006
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In Tunisia le leggi del divorzio e dell'aborto sono state approvate sin dal 1957

Siamo stati in avanguardia rispetto a tanti paesi europei

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04-01-09, 15:10   #4
Maria

Pilota Colonello
 
 
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Dec 2008
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Mehdi, grazie dall'informazione. Non sapevo com'era in Tunisia. Sempre così attento!

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María
09-01-09, 12:12   #5
hanen

Pilota Maggiore
 
 
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Mar 2008
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Molto interessante l'articolo Maria, pero' non hai detto dove è stato pubblicato.

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Che stai a guardare qui?????
Il mio messaggio è li sopra!!!!!!

09-01-09, 14:11   #6
Maria

Pilota Colonello
 
 
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Dec 2008
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Ciao Hanen!

Questo lavoro l'ho presentato in un dibattito che si è fatto nell'Istituzione italo-argentina in cui lavoro. C'erano gli alunni e i colleghi.

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María

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