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12-02-09, 10:08   #1
albachiara13

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La Mandragola di Nicolo' Machiavelli

Niccolò Machiavelli scrive la Mandragola, una commedia in cinque atti, nel 1518, ma la prima rappresentazione avviene solo nel 1519, a Firenze, in occasione del carnevale. Per la sua ironia, l’opera si addice perfettamente al clima carnevalesco. Il mondo descritto è privo di ideali, dominato da calcoli, interessi meschini e passioni irrefrenabili.
La trama ricorda lo schema delle novelle boccacciane del raggiro e della beffa ai danni di mariti idioti: Callimaco, di ritorno da Parigi, dove ha vissuto vent’anni, sente parlare delle virtù della bella, ma sposata, Lucrezia. Nonostante non l’abbia mai vista, Callimaco se ne innamora, tanto da tramare un piano con il perfido Ligurio, ai danni dell’onore della donna e del povero marito Nicia. Sfruttando il desiderio insoddisfatto dei coniugi di avere un figlio, Callimaco si spaccia per un dottore venuto da Parigi e consiglia a Nicia di far bere alla moglie una fantomatica pozione a base, dice, di mandragola. La pozione ha il potere di rendere fertile la donna, ma uccider**** il primo uomo che giacer**** con Lucrezia. Per ovviare a questo “inconveniente”, Callimaco propone a Nicia di costringere un giovane ad unirsi alla donna, questo morir**** ucciso dal veleno che avr**** assorbito e Nicia potr**** così unirsi alla moglie senza alcun pericolo. Con l’aiuto di Fra’ Timoteo, l’impenitente confessore di Lucrezia, Callimaco si finge un “garzonaccio” e viene così rapito e costretto a unirsi con la ritrosa Lucrezia. Compiuta la beffa, Callimaco rivela la sua identit**** e il suo amore alla non più ingenua Lucrezia, mentre Nicia, ignaro del raggiro, dimostra ai due imbroglioni tutta la sua gratitudine.

Ai personaggi tipici della commedia classica, il padrone, il servo, e l’innamorata (i nomi dei personaggi sono tutti di origine greca, tranne Lucrezia che è di origine latina e si collega alla famosa matrona romana), si vanno ad aggiungere personaggi novelleschi che ricordano da vicino quelli di Boccaccio: il frate e il marito sciocco e gabbato; al tradizionale ruolo del servo scaltro della commedia plautina, viene a sostituirsi quella dell’amico dell’innamorato, Ligurio, uno scioperato che per soldi e un paio di pasti è disposto ad aiutare Callimaco. Nello sviluppo della commedia i personaggi sono piatti, privi, cioè, di evoluzione nel loro carattere (tranne Lucrezia che nel finale si dimostra tutt’altro che una moglie fedele), è comunque notevole la loro caratterizzazione linguistica.
Callimaco, il classico giovane (che a calcoli fatti dovrebbe avere più o meno quarant’anni!) dedito ai piaceri e dal linguaggio elevato e ampolloso, in seguito ad una disquisizione a proposito della bellezza delle donne italiane e di quelle francesi, sente parlare della bella Lucrezia e se ne innamora, di un amore tutt’altro che casto.
Lucrezia, ritrosa e fedele al letto coniugale, giustificher**** alla fine la relazione adulterina con parole dalle quali traspare una certa dose di falsa ingenuit****: «…io voglio iudicare che e’ venga da una celeste disposizione che abbi voluto così, e non sono sufficiente a recusare quello che il cielo vuole che io accetti» (Atto V, scena IV).
Il linguaggio dello sciocco Nicia, il marito gabbato, è pieno di frasi fatte e modi proverbiali, al contrario, quello di Licurgo è sintetico e persuasivo.
Machiavelli si sofferma a descrivere quel mondo che ai suoi occhi appariva degradato e in rovina e che non accettava correzioni, ironizzando su di esso in modo tagliente, ma disilluso. Nonostante lo sfondo tutt’altro che ottimista, la commedia rimane piacevole e divertente, e lascia intravedere il lato giocoso dell’autore.

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la vita è fatta a scale : c'è chi scende e c'è chi sale
14-02-09, 03:42   #2
mehditaly

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La Mandragola è la mia opera preferita di Machiavelli
L'ho letta più volte
Grazie Albachiara

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14-02-09, 09:57   #3
albachiara13

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prego Mehdi !!!!
la prima volta che l'ho letta, era talmente interessante, che l'ho finita solo in un giorno
fantastica

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la vita è fatta a scale : c'è chi scende e c'è chi sale
14-02-09, 10:15   #4
albachiara13

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Riassunto:
Tutto ha inizio quando durante una discussione tra uomini su quali donne fossero più belle, si fa il nome di Lucrezia. Incuriosito da ciò, Callimaco, decide di lasciare Parigi alla volta di Firenze per conoscere finalmente questa donna di assoluta bellezza. Arrivato lì, colpito dalla donna, decide di sedurla e in suo aiuto corre Ligurio, parassita dichiarato e senza scrupoli. I due, infatti, architettano un piano alle spese di Messer Nicia, marito di Lucrezia. Fingendo che Callimaco sia un dottore, e approfittando dell’ingenuit**** di Nicia, riescono a beffarlo. Messer Nicia era convinto che la moglie non potesse avere figli, e volendone a tutti i costi uno, cade nella trappola tesa dai due. Nicia era proprio ossessionato dall’idea di un figlio, uno che avrebbe continuato la tradizione del casato e in questo modo riescono infatti a fargli credere che bisognasse far bere a Lucrezia una pozione di mandragola contro la sterilit****, il trucco però stava nelle conseguenze. La pozione aveva, infatti, effetti mortali per il primo uomo che avesse giaciuto con lei. Callimaco e Ligurio sanno, ovviamente, risolvere questo problema. Gli propongono di farla giacere con uno sconosciuto e Nicia acconsente. Con l’appoggio della madre, Sostrata, e del corrotto frate Timoteo, organizzano un rapimento per le vie della citt****. In questo modo rapiscono un giovane deforme e robusto che non era altro che Callimaco travestito. Passata la notte con Lucrezia, al mattino, Callimaco decide di svelarle l’inganno e le dichiara di amarla, e che avrebbe continuato ad amarla e addirittura l’avrebbe pure sposata nel caso in cui avesse voluto lasciare Nicia. Lucrezia reagisce in modo inaspettato, dichiara infatti che ciò che ha fatto era qualcosa che non avrebbe mai neanche pensato di fare, e che se tutti gli inganni organizzati dai suoi parenti e altri l’hanno portata a questo, evidentemente era stata la volont**** divina a deciderlo, volont**** a cui non si poteva sottrarre. Così Callimaco diventa compare di Messer Nicia, proprio su consiglio di Lucrezia, in questo modo potranno restare vicini. Il racconto ha quindi un lieto fine, e, bene o male, tutti sono contenti e soddisfatti.
Callimaco decide di tornare da Parigi a Firenze incuriosito dalla fama della bellezza di Lucrezia. Il marito di Lucrezia, Messer Nicia, è convinto che la moglie non possa più avere figli, e grazie a questa convinzione, Callimaco e Ligurio, che regge il suo gioco, architettano un piano per beffarlo. Infatti si inventano una pozione di mandragola che, a loro dire, far**** restare incinta Lucrezia. Però fecero credere a Nicia che questa pozione, aveva conseguenze mortali per il primo uomo che avesse giaciuto con lei la prima volta. In questo modo Callimaco riesce nel suo intento e ciascuno ottiene ciò che maggiormente desidera.
Struttura
Un prologo spiega agli spettatori la vicenda, in seguito è tutto uno snocciolarsi del piano architettato da Callimaco e Ligurio. Inganno che si infittisce man mano che si prosegue senza mai sfuggire dalle mani dei due e dall’attenzione del lettore. Il ritmo è incalzante. La commedia avvince il lettore anche per la presenza di soli personaggi necessari, e di episodi brevi.
Colpi di scena
Il colpo di scena principale, secondo me, è la reazione di Lucrezia alla scoperta dell’inganno e anche il forse un po’ inaspettato appoggio della madre Sostrata.
Personaggi
Callimaco
È un giovane ricco che decide di trasferirsi da Parigi a Firenze incuriosito dalla fama di Lucrezia. Vediamo che non si arrende davanti a nulla, innamoratosi di una donna irraggiungibile, non disdegna l’inganno per raggiungere i suoi scopi. Anche se si può definire un personaggio mediocre, delega tutto al servo Ligurio invece di agire lui stesso. È bravo a usare le parole e riesce bene nel suo intento di ingannare Nicia. In mezzo a tutto questo beffare e approfittarsi delle persone, notiamo anche una punta di onest****. Infatti, dopo aver posseduto Lucrezia, decide di parlarle a carte scoperte e di dirle tutta la verit****. Le parla con il cuore in mano, riparando le sue malefatte dietro all’amore che prova per lei.
Nicia
Notaio, rappresenta l’ottusit**** della classe dominante fiorentina. Non si è mai allontanato da Firenze, è attaccato ai soldi e capiamo che la voglia di avere un figlio, non ha altre motivazioni se non avere un erede per il suo patrimonio. Arriva addirittura a costringere la moglie ad avere un rapporto con uno sconosciuto pur di esaudire il suo desiderio. È sciocco e ingenuo. Ha giudizi molto negativi verso i suoi concittadini, inconsapevole dell’inganno in cui è cascato.
Ligurio
È la vera mente della storia. È lui a organizzare e pianificare tutto. Riesce a modellare i fatti a suo piacimento. È bravo a giocare con le parole e ad usarle a suo vantaggio. Appoggia Callimaco e organizza l’inganno della mandragola che poi sar**** egli stesso a mettere in atto. Appare come un parassita, e semplice “aiutante” di Callimaco, quando invece è lui l’artefice del tutto. È notevolmente scaltro, non si pone nessun problema riguardanti la morale. Per raggiungere i suoi scopi non si fa scrupoli di nessun tipo. È il vero motore della storia.
Timoteo
Frate, rappresenta ovviamente la corruzione del clero. Naturalmente il suo giudizio morale non può che essere pessimo. Interessato più al denaro che alla fede, se ne infischia della morale. Nonostante tutto è però molto intelligente e riesce a convincere Lucrezia facendo leva sulla sua totale credenza nella volont**** divina. A differenza di Ligurio, egli si presta all’inganno solo per denaro.
Lucrezia
La sua seriet**** morale rischia di ostacolare l’inganno ordito da Ligurio e Callimaco. Proprio per questo motivo risulta eclatante il suo cambiamento dopo aver giaciuto con Callimaco. Fedele e devota, queste due caratteristiche saranno quelle che la convinceranno a prestarsi al piano di Nicia e i suoi compari. Esortata sia dal marito, che dalla madre, che da Frate Timoteo, riusciranno a far leva sui suoi sentimenti più profondi. Non si capisce bene se, nel finale, abbiamo uno stravolgimento del suo personaggio, o semplicemente una riscoperta, la vera Lucrezia che fino alla fine si è nascosta dietro ad una maschera di integrit****.
Monologo\dialogo
Prevale sicuramente il dialogo, il botta e risposta. i monologhi sono rari e comunque non pesanti o noiosi.
Linguaggio
Incontriamo qualche espressione latina, usata per confermare la farsa di Callimaco che si finge dottore. Per il resto il linguaggio è semplice, scorrevole e ordinario.
Tempi\luoghi
Tutto si svolge a Firenze, principalmente nella casa di Messer Nicia. Penso la storia sia contemporanea e quindi datata 1500 circa. La vicenda dura all’incirca un paio di giorni.
Comicit****
La comicit**** è data dalla visione dei rapporti umani. Un ulteriore motivo di comicit**** è dato dall’enorme sproporzione tra l’impegno e l’astuzia applicati per ardire il piano e il valore reale della realizzazione di ciò.

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