01-06-08, 15:41   #1
hanen

Pilota Maggiore
 
 
:
Mar 2008
: Donna
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Il matrimonio negli anni'50

IL MATRIMONIO A MIGLIONICO NEGLI ANNI '50


La cultura e le tradizioni passate sono certamente le basi che creano le attuali societÃ****. È bene non perderle, ma portarle avanti nel tempo, se non nei fatti, ma almeno nel ricordo.
il fidanzamento e il matrimonio combinato: bisogna sapere, infatti, che l’unione tra un ragazzo ed una ragazza era spesso vincolato da motivazioni ben diverse dall’amore e che i genitori costringevano spesso i propri figli a fidanzarsi e a sposarsi per interessi economici o sociali. Le ragazze promesse in matrimonio non potevano assolutamente opporsi alla volontÃ**** familiare ed erano quindi costrette a sposare l’uomo non amato.
Normalmente il matrimonio combinato avveniva in questo modo: la madre dello sposo sceglieva la ragazza per il proprio figlio, chiamava “l’ambasciatore del paese” e lo inviava a casa della ragazza per fare al padre la richiesta della mano della figlia. Il padre, esaminata la proposta, dava la risposta e, dopo aver preso la decisione, la comunicava alla propria figlia. Da quel momento in poi, ella avrebbe dovuto mantenere atteggiamenti riservati in pubblico ed a casa. Inoltre, ai giovani promessi sposi era vietato vestire abiti succinti e uscire di casa da soli, ma dovevano essere sempre accompagnati da qualcuno.
Seconda tappa importantissima era quella del fidanzamento ufficiale, che avveniva prima dell’unione matrimoniale. In questa occasione, chiamata tradizionalmente “trasút’”, cioè “entrata”, le famiglie dei due fidanzati si conoscevano e, con un ricevimento fatto a casa della sposa, rendevano “ufficiale” la relazione dei figli, non solo tra di loro, ma soprattutto all’intero paese. Seguivano, allora, i contratti prematrimoniali, fatti alla presenza di un notaio.
Singolare è l’esempio della “carta dei panni”, che elencava la dote che le ragazze dovevano possedere al momento del matrimonio (lenzuola, coperte, tovaglie, strofinacci, mobili, terreni, ecc.). Spesso, durante questi incontri le famiglie litigavano e la figura della mamma dello sposo emergeva per la sua arroganza e per le sue pretese, distinguendosi dalla mamma della sposa, che sembrava più remissiva e più propensa ad assecondare la consuocera, sempre possessiva nei confronti del figlio maschio. Molto spesso c’erano litigi che portavano alla rottura del fidanzamento; in quel caso, si cercavano velocemente altri sostituti, perché la mentalitÃ**** del tempo non vedeva di buon occhio gli uomini e le donne non sposati.
Dopo il fidanzamento si passava agli accordi per il giorno del matrimonio: inviti ed invitati, festeggiamenti, pranzo. Singolare era la consegna degli inviti. I genitori degli sposi, generalmente i padri, andavano personalmente ad invitare i parenti e gli amici per ben tre volte! La prima per informare della data del giorno del matrimonio, la seconda per ricordarla e la terza per prendere la risposta dei partecipanti al matrimonio.
I festeggiamenti duravano tre giorni: il primo giorno si festeggiava a casa della sposa con amici e parenti, il secondo e il terzo a casa dello sposo, sempre con amici e parenti. Ma assai singolare era anche il pranzo nuziale che prevedeva:

· Zitoni al sugo di pecora;
· Bollito di cicorie campestri con maiale;
· Agnello arrosto con insalata;
· Sospiri (dolci locali);
· Tarallucci, vino e rosolio.

Professoresse Lina Carozza (italiano) e Grazia Di Gioia (ed. artistica).



Mi sono permessa (dolcenera) di inserire questa immagine perché me l'ha chiesto la Hanen che ha avuto dei problemi di connessione e che ci teneva tanto ad'inserire la foto!
Questo spiega il fatto la mia modifica che troverete sotto l'articolo.

sposi.jpg (5.7 , )

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