Un caro utente ha chiesto :
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Quali delle due espressioni è più corretta e perché?- Spero tanto che dovrai sopportarmi per un altro anno.
- Spero tanto che tu debba sopportami per un altro anno.
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1. Vediamo prima i sacri testi.
Fornaciari pp. 407-408:
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Il futuro semplice e l'anteriore si usano spesso come dipendenti (in proposizione oggettiva) anche da verbi indicanti speranza, dubbio o timore; p. es. Spero che verrÃ****, che sarÃ**** venuto, che ne avrÃ**** rammarico; temo che lo perderò. Anche dopo credere e simili verbi hanno più forza del congiuntivo: Credo che metterÃ**** giudizio, temo che sarÃ**** partito.
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Serianni pp. 470-471:
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Qualunque verbo o qualunque costrutto che richieda il congiuntivo può costruirsi con l'indicativo futuro (o, se è un passato, con condizionale composto) quando l'oggettiva indica azione posteriore rispetto alla reggente [...]: « - Anche voi - riprese Renzo - credo che potrete farmi un piacere » (Manzoni, I Promessi Sposi, XXXIV 22)
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2. Da che cosa nasceva il dubbio?
La regola generale è: dopo verbi che esprimono opinione ecc. (
credo,
penso,
spero...) solitamente si ha il congiuntivo, poiché questo è il modo della soggettivitÃ****:
credo che tu sia, penso che lui abbia, spero che voi andiate.
Invece l'indicativo, modo dell'oggettivitÃ****, si usa dopo verbi che esprimono certezza:
so che tu sei, affermo che lui ha, vedo che voi andate.
Ma il futuro, pur essendo un tempo dell'indicativo, non può esprimere una vera oggettivitÃ****. Del doman non v'è certezza. Tant'è vero che spesso, anche per indicare azione presente, ma dubbia, usiamo l'indicativo futuro:
ChissÃ**** cosa starÃ**** facendo il tale in questo momento.
E il futuro anteriore per l'azione passata:
Ma dove avrò messo le chiavi?
Quindi anche l'indicativo futuro è forma della soggettivitÃ****; e va bene dopo
penso,
spero ecc.