19-01-09, 09:57   #8
stefania

Chiacchierone
 
 
:
Dec 2007
: Donna
: 94







Questo argomento, così disputato, mi prende molto. Io sono della generazione italiana che ha vissuto il femminismo, non sono mai stata una femminista militante, ma riconosco i valori che questo movimento ha affermato.
Credo che per chi è molto giovane sia veramente difficile capire, quale fosse davvero la condizione della donna, condizionata dai padri, mariti, fratelli, figli e dalla societÃ**** stessa; senza un'indipendenza economica che la obbligava ad accettare passivamente tutto questo,
Si deve però anche considerare che per gli uomini la situazione non era "diversa" erano obbligati a recitare la parte che era stata loro assegnata pena l'essere paragonati a femminucce, vi ricordate: "gli uomini non piangono mai" era una frase che le madri insegnavano ai figli giÃ**** da piccoli.
Mi sono resa conto confrontandomi con mio figlio, che, su questo ed altri argomenti, tutto ciò che per me era lapalissiano, visto che lo avevo vissuto, per lui non aveva basi fondate o era ovvio o aveva meno valore, perchè l'aveva trovato; è quello che ai miei tempi si chiamava "gap" generazionale, difficilissimo da affrontare e da comprendere.
Non credo che il ruolo della donna sia crescere i figli, amministrare la casa, e via dicendo, credo che questo i ruoli debbano essere indipendenti dai sessi, (quando fissiamo delle "mansioni" predefinite stiamo facendo discriminazione sessuale) questo non impedisce che una donna abbia questi ruoli come non preclude all'uomo di avere questa possibilitÃ****.
Per me la discriminazione sessuale è sempre a doppio senso perchè lede la libertÃ**** di entrambe i sessi, ingabbiando le persone nei ruoli predefiniti che dicevo prima ed impedendo che ognuno possa sviluppare le proprie predisposizioni (ci sono uomini che sanno seguire i figli, la casa o altro molto meglio e con più piacere di molte donne).