thread: Napoli
20-11-08, 01:38   #10
ilrediniente

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Nov 2007
: cava dei tirreni
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Pompei - L'ultimo respiro - 79 d.c.

Il mio nome è Taita, sono egiziano. Ho vissuto a Neapolis fino a qualche mese fa con i miei confratelli in un quartiere dove abbiamo eretto la statua al dio Nilo. Ma ora sono al servizio di un patrizio romano che ha una villa a Pompei, viene qui a passarci l'estate, e mi ha assoldato per le mie qualitÃ**** atletiche per farmi gareggiare nei giochi dell'arena contro altri schiavi di altri nobili romani: mettono scommesse su di noi! E' un gioco pericoloso, ma sto bene. Non mi manca nulla, sono libero di fare quello che voglio, e poi qui a Pompei le donne non mancano: ci sono i Lupanari e, anzi, sono loro, le donne, a pagarmi per un'ora del mio tempo.
Ieri, 24 agosto, faceva un caldo da morire, più degli altri anni, qui in Campania Felix, come chiamano questa regione i Romani. Si, qui è davvero una terra felice, fertile, ricca di bestiame e selvaggina, verde dovunque e vino a volontÃ****, posti bellissimi, il mare e le donne stupende.
C'è una cosa a cui, però, non mi abituerò mai: la terra trema!!!
Ieri, poi, tremava più del solito, e il caldo inizia giÃ**** nell'hora altera (prima delle 8 ), il terreno sembrava più caldo e le sorgenti sembravano essiccarsi, e la poca acqua che ne usciva era giallastra sapendo di zolfo.
Sembra che il Monte Vesuvio sia l'origine di questi terremoti, i tremori e i rombi, come di tuono, provengono da quella parte! Ma non sono uno studioso della natura, come Plinio il Vecchio e suo nipote Plinio il Giovane, che si trovano in questo momento a Capo Miseno con la flotta romana. Così subisco i terremoti senza farmi tante domande. Ma quando la terra trema forte non si riesce a stare in piedi.
Non avevo gare da disputare, ieri, avevo finito gli allenamenti giornalieri per mantenere il fisico sempre in forma, e stavo passeggiando con la mia amica Lostris sulla spiaggia; da lì guardiamo l'Isola di Capri, proprio di fronte a noi, ha la forma di una donna sdraiata; dicono che molti anni prima ci sia stato ad abitare l'imperatore Tiberio. A sinistra c'è Stabia, e a destra si susseguono lungo il golfo le cittÃ**** di Oplonti, Erculaneum, e più in lÃ**** si vede la cittÃ**** di Neapolis.
Lostris l'ho conosciuta qualche settimana fa: mi lasciava messaggi d'amore sui muri e io li lasciavo a lei. Alla fine ci siamo incontrati e perdutamente innamorati!
Eravamo abbracciati e ci stavamo baciando, quando iniziò la fine.
Un boato immenso coprì il suono delle onde del mare che improvvisamente si ritirò come risucchiato. Ci girammo entrambi verso la montagna, e vedemmo che dalla sommitÃ**** scaturiva una colonna di fumo e fiamme che arrivava ad un'altezza incredibile, forse 15 kilometri verso il cielo.
Istantaneamente cominciò una pioggia fittissima di cenere e lapilli, prima caldi poi addirittura incandescenti. Il sole fu immediatamente coperto da tutto quel fumo, che aprendosi ad ombrello prese ad oscurare completamente il giorno, divenne notte improvvisamente. E la terra tremava.
In cittÃ**** le fiamme degli incendi cominciavano a svilupparsi e in lontananza si sentivano grida di aiuto e di incitamento, c'era chi scappava e chi invece cercava di spegnere gli incendi tra la pioggia di fuoco. I crolli cominciavano a fare le prime vittime, mentre l'aria diventava via via irrespirabile. Tornammo verso la cittÃ**** per dare un aiuto, ma una fiumana di gente che fuggiva ce lo impediva. C'era gente che calpestava gli altri che cadevano e altri che si fermavano non avendo più la possibilitÃ**** di respirare, la cenere entrava dappertutto e soffocava le persone, che invano si coprivano le narici e la bocca. Tenevo Lostris per mano e la tiravo facendomi largo tra la folla che correva verso la Porta Marina. In lontananza si vedeva la montagna rossa di fuoco, e un fiume liquido di fiamme correva lungo il versante ovest verso la cittÃ**** di Oplonti, mentre ad Erculaneum c'erano incendi, si capiva che lÃ**** si stava vivendo la stessa sorte di Pompei.
La pioggia di lapilli si faceva più intensa, e la loro grandezza stava crescendo, massi grossi come angurie di fuoco cadevano tutto intorno sfondando tetti e colpendo le persone uccidendole.
Sentii in quel momento che tirare Lostris era più faticoso, e la sua mano, che tenevo forte, non stringeva più la mia; mi girai e vidi che trascinavo un corpo inerte. Lostris era stata colpita alla schiena da una pietra infuocata, era morta senza un grido. Mi fermai e mi accovacciai sul suo corpo senza vita come per difenderla dagli altri detriti e pietre che continuavano a cadere. Le lacrime non riuscivano ad uscire dai miei occhi, il calore insopportabile dell'aria le asciugava insieme al sudore.
Non mi accorsi quando la colonna di fumo, ormai satura di materiale, cenere e pietre roventi, precipitò su se stessa per il suo stesso peso e investì la cittÃ**** ad una velocitÃ**** di trecento kilometri all'ora.
I tetti delle case esplosero, i capelli si incendiavano, i vestiti furono bruciati in un attimo, scoppiavano i timpani e gli occhi, e la gente colpita veniva smembrata dal materiale che saettava nell'aria.
Ci uccise tutti.
La cenere continuò a cadere, forse per nascondere la strage.
Oggi, 25 agosto. Quella che era una splendida cittÃ****, ora è una pianura grigiastra di cenere vulcanica, che ha coperto una delle più grandi tragedie della storia, lasciando ai posteri un'istantanea dell'ultimo respiro di Pompei.

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Io che voglio andare tra la gente e poi mi trovo solo, io re di tutto e re di niente, io che so la mia incapacità ma vorrei fare tutto, io re di tutto e re di niente, io con i miei castelli in aria, io con i miei sogni. Re di me stesso.

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