Silvana
29-06-10, 23:11
Ciao a tutti,
Vorrei chiedervi un piccolo aiutino per farmi capire il senso giusto della locuzione "tutto fuori", scritta da Pirandello nel libro UNC. So che "tutto" può avere il valore intensivo/rafforzativo degli avverbi "interamente e completamente" (ad esempio.: tutto felice = felicissimo, completamente felice; tutt'occhi = avere gli occhi molto grandi oppure aver lo sguardo fisso su qualcosa o qualcuno, aver cura), ma e nella locuzione "tutto fuori" che viene scritta in questo passo:
"(...) Quest'albero, respiro trèmulo di foglie nuove. Sono quest'albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo." (Pirandello - UNC, Libro Ottavo, IV, Non Conclude)
Qual sarebbe il suo senso: assenza, carenza, mancanza, pazzia, lontananza, errore, sbaglio; visto che la locuzione, mi sembra legata al sostantivo vagabondo?
O devo proprio capire col senso letterale delle parole "tutto" e "fuori"? :banghead:
Vi ringrazio in anticipo
Saluti
Vorrei chiedervi un piccolo aiutino per farmi capire il senso giusto della locuzione "tutto fuori", scritta da Pirandello nel libro UNC. So che "tutto" può avere il valore intensivo/rafforzativo degli avverbi "interamente e completamente" (ad esempio.: tutto felice = felicissimo, completamente felice; tutt'occhi = avere gli occhi molto grandi oppure aver lo sguardo fisso su qualcosa o qualcuno, aver cura), ma e nella locuzione "tutto fuori" che viene scritta in questo passo:
"(...) Quest'albero, respiro trèmulo di foglie nuove. Sono quest'albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo." (Pirandello - UNC, Libro Ottavo, IV, Non Conclude)
Qual sarebbe il suo senso: assenza, carenza, mancanza, pazzia, lontananza, errore, sbaglio; visto che la locuzione, mi sembra legata al sostantivo vagabondo?
O devo proprio capire col senso letterale delle parole "tutto" e "fuori"? :banghead:
Vi ringrazio in anticipo
Saluti