manfredonia
21-10-09, 12:21
in omagggio al romanzo di g. flaubert " SALAMBO' " ambientato
nella caratgine al tempo di amilcare barca padre di annibale
Dammi il tuo molto intero tutto il tuo intero segreto il tulle che ti ricopre ti
Ruberò dall'occhio di una stella il dolce galeso mariterÃ**** il salto del mare
l'ho giÃ**** visto il muro l'ostinato baltico svelto lo smeraldo cono all'imene del reno
Prima d'entrare nel vizio di eliche fuse di alghe murate di roveti maestri nelle
| reggette sature di sudori da cui si stampano isole di sogni
Feconda sei di cinabro e del tuo letto di quercia s'alza un nitore giacché vergogna
| è
Nuda a capo del sogno alla vite ogni acino s'accende nelle mani e mi produco
| loto per cullare l’intimo di te
Ho portato un'orchestrina sotto la finestra ha pizzicato le note più belle e il cielo
Sembrava che mettesse ogni cosa a suo posto nell'equilibrio della tua voce dai cui
| toni s'allentano perle che scivolano nel tutto
Sì splendi sulle mie spalle sei uve nello zaimf dell'inimmaginabile il tuo trasparente
Rosso lo indosso e steso immodificabile sul letto spero che mi pugnali mentre
| la brezza intonerÃ**** la nenia dell’infanzia
Vorrei tuffarmi nel tuo miele cospargermi del dolce tuo fiume ammucchiato
| galleggio
Del peccato d'amare dacché spini attingono gocce nel tremolio d’una lanterna
Un albero mi ha regalato un ramo era di tiglio intinto e di rugiada è qui lÃ**** è
| impietrito
| cipresso alla calura cicala canta per non morire
A quel ramo ho scorticato la faccia la mia è caduta tra la secchezza di un camino
Mormorio è onda di petto si frange a tirare coi denti incubi tu hai scavato trincee
Dalle cui ferite sbarcano occhiate di schiuma Jaik tu rifletti sponde e fondi di luna
| e mi credo accanto a te
nella caratgine al tempo di amilcare barca padre di annibale
Dammi il tuo molto intero tutto il tuo intero segreto il tulle che ti ricopre ti
Ruberò dall'occhio di una stella il dolce galeso mariterÃ**** il salto del mare
l'ho giÃ**** visto il muro l'ostinato baltico svelto lo smeraldo cono all'imene del reno
Prima d'entrare nel vizio di eliche fuse di alghe murate di roveti maestri nelle
| reggette sature di sudori da cui si stampano isole di sogni
Feconda sei di cinabro e del tuo letto di quercia s'alza un nitore giacché vergogna
| è
Nuda a capo del sogno alla vite ogni acino s'accende nelle mani e mi produco
| loto per cullare l’intimo di te
Ho portato un'orchestrina sotto la finestra ha pizzicato le note più belle e il cielo
Sembrava che mettesse ogni cosa a suo posto nell'equilibrio della tua voce dai cui
| toni s'allentano perle che scivolano nel tutto
Sì splendi sulle mie spalle sei uve nello zaimf dell'inimmaginabile il tuo trasparente
Rosso lo indosso e steso immodificabile sul letto spero che mi pugnali mentre
| la brezza intonerÃ**** la nenia dell’infanzia
Vorrei tuffarmi nel tuo miele cospargermi del dolce tuo fiume ammucchiato
| galleggio
Del peccato d'amare dacché spini attingono gocce nel tremolio d’una lanterna
Un albero mi ha regalato un ramo era di tiglio intinto e di rugiada è qui lÃ**** è
| impietrito
| cipresso alla calura cicala canta per non morire
A quel ramo ho scorticato la faccia la mia è caduta tra la secchezza di un camino
Mormorio è onda di petto si frange a tirare coi denti incubi tu hai scavato trincee
Dalle cui ferite sbarcano occhiate di schiuma Jaik tu rifletti sponde e fondi di luna
| e mi credo accanto a te