: Scrivere (On Writing)


ilrediniente
28-04-09, 21:34
La voglia di scrivere è tanta,ma spesso non sappiamo come iniziare. E, dopo aver iniziato, non sappiamo come continuare.
Cerchiamo di trasmettere i nostri sentimenti e le nostre esperienze agli altri con versi o con piccoli racconti o con storie inventate. Ma poi rileggendoci noi stessi, capiamo che non siamo riusciti ad infondere lo stesso ardore con cui abbiamo iniziato il lavoro. Forse abbiamo usato le parole sbagliate, o forse la forma non è quella giusta. Allora ci areniamo e non si vÃ**** più avanti.
Stephen King ha scritto qualche anno fa un libro autobiografico dal titolo "On Writing", in cui parla di come lui ha affrontato la carriera dello scrittore.
Uno dei consigli che dÃ**** il Re dell'Horror è: "Non dovete affrontare alla leggera la pagina bianca"; cosa che non sempre gli scrittori fanno. E' invece importante possedere una ben fornita "cassetta per gli attrezzi", un vocabolario ricco, una grammatica sicura e una competenza stilistica che permetta di personalizzare ciò che si vuole comunicare al lettore. Esistono inoltre più livelli di letteratura, più generi e modalitÃ**** narrative: per capire qual'è la propria strada è indispensabile leggere molto in quanto si deciderÃ**** in quale direzione orientare la scrittura a seconda di ciò che ci ha appassionato come lettori. Bisogna poi, una volta padroneggiati i ferri del mestiere, conoscere le parti costitutive di un romanzo, come deve essere condotta una descrizione, come costruire un dialogo o la psicologia dei personaggi---
Un altro consiglio viene da Roberto Benigni che dice di scegliere con cura le parole, specialmente per le poesie. Trovare le parole giuste che rispecchino la propria idea è difficilissimo e spesso ci vuole molto tempo per sceglierne UNA. A volte sovviene subito, a volte ci vogliono mesi.
In questo topic vogliamo tentare di trovare i giusti consigli per ottenere uno scritto che rifletta i nostri pensieri, e specialmente che ci gratifichi nel momento in cui noi stessi ci rileggiamo. Perchè, quando leggiamo un nostro scritto, se ci dÃ**** la stessa emozione di quando l'abbiamo composto, allora l'abbiamo fatto bene.
Chiunque degli utenti, secondo la propria esperienza, potrÃ**** postare i consigli che riterrÃ**** utili.

hanen
28-04-09, 22:11
Interessante l'idea Re.
Leggere è una passione di molti ma scrivere e saper farlo bene è la tentazione di molti anche, ma riuscire a farlo, saper farlo, trovare il modo e i metodi giusti e opportuni è questo il dilemma.
Mi piace, come per molti, esprimere idee, sogni, atti vissuto... pero' non mi va di farlo per paura di sbaglire strada, di non far piacere.


La voglia di scrivere è tanta,ma spesso non sappiamo come iniziare. E, dopo aver iniziato, non sappiamo come continuare.

Vorrei tanto saper iniziare almeno vi potro' trasmettere una delle mie esperienze di vita in un breve raccontino.
Mi farebbe molto piacere condividere le vostre idee, le vostre esperienze nello scrivere e magari ricevere consigli per saper orientarsi.

Secondo me bisogna esser un buon lettore per poter scrivere, cosa ne pensate?

mehditaly
29-04-09, 03:30
Grazie mille Re per questo interessantissimo topic.

Sinceramente non mi sono mai sentito capace di scrivere testi narrativi. A mio parere è un dono che potrebbe essere paragonato alla pittura.
Quando le idee ci sono ma il saper fare non c'è, chiamiamo qualcuno che ha il dono dipingere e gli diamo le nostre direttive per eseguire quello che vogliamo.
In questo caso il lavoro è suo o di chi ha avuto le idee? ;)

Questo principio esiste anche nella scrittura dei libri.
Avete mai sentito parlare dei "negri" ?

ilrediniente
29-04-09, 11:22
Quando scrivo poesie evito al massimo la punteggiatura. Ritengo che il ritmo di lettura venga dato dai versi stessi. Anzi mi piace spesso sovrapporli l'uno sull'altro in modo che uno stesso verso sia la conclusione di quello precedente e l'inizio di quello successivo. In questo modo cerco di dare un senso "globale" a tutto lo scritto.
Per quanto riguarda la prosa, invece, penso che la punteggiatura sia essenziale usarla nel miglior modo possibile. Le frasi devono essere brevi, ma non frammentate. Evitare al massimo altri tipi di segni quali le parentesi, i trattini, le sottolineature.
Importantissimi sono i "puntini sospensivi".
Sono come l'abbrivio di una barca. Come è stata la spinta all'imbarcazione che scivolerÃ**** sull'acqua, silenziosa, senza lasciare traccia, così sono i "puntini sospensivi" che il lettore riempirÃ**** idealmente secondo quello che il narratore stesso ha indotto a pensare con le sue parole precedenti. Possono essere solo una pausa vuota, come riprendere fiato, ma possono contenere migliaia di concetti.

P.S. Queste non sono regole ufficiali sullo scrivere, ma sono solo mie personali teorie.

hanen
29-04-09, 12:53
Teorie da esperto.
Più le frasi siano brevi più il contesto viene percepito meglio.
Anch'io nelle produzioni dei miei studenti ritengo necessario che scrivino frasi brevi e concise.

dolcenera
29-04-09, 16:31
come potrei mai fare senza di te??
Anche se non sei uno scrittore famoso, io nel tuo piccolo ti considero un maestro e cerco sempre di leggerti prima di postare o anche scrivere una storia.
Mi dai delle direttive molto interessanti da seguire, e secondo me sono giuste affinché un racconto, una poesia arrivi al lettore.

Basta con i complimenti e cerchiamo di andare avanti con questa bellissima discussione.
Rediniente come si puo' gestire un dialogo?? io non riesco a capire come farlo, perché nel corso del mio scritto c'era bisogno d'introdurre un dialogo ma anche di descrivere l'ambiente e le emozioni che provavono i personaggi in quel momento.
Come si fÃ****??

@Mehdi: io non sono una scrittrice ma ho tanta voglia di diventarlo, parlo seriamente, mi è scattato qualcosa dentro (che non riesco a spiegare) che mi dÃ**** quasta voglia ed è anche grazie al re che mi è stato veramente vicino.
A proposito di pittura, io lo sono diventata quando mi sono iscritta alle belle arti, e prima non sapevo neanche che avevo questo talento.
Io credo che puo' essere un dono quello della scrittura, pittura, musica ecc ecc ma se non ce l'hai non vuol dire che non lo potrai avere.
Le cose vanno coltivate piano piano, con la tanta passione, la pazienza e il non mollare mai uno ci riesce.
Te lo dice uno (in questo caso unA :D) che di cose ne ha superate nella vita.

ilrediniente
29-04-09, 21:55
La gestione del dialogo è, secondo me, la cosa più semplice in un racconto.
Vai a capo e apri virgolette.....

"Cosa fai stasera?"
"Niente!" rispose lei con gli occhi bassi.
"Ti va di fare quattro passi sulla spiaggia?"
-Mi andrebbe si!!!- pensò la ragazza e nascose il viso, temendo che su di esso ci fosse scritta la risposta......."
"No, grazie. E' ora di cena e i miei mi aspettano a casa."
..........................
Ecco un esempio di dialogo....
si intuisce senza ulteriori precisazioni che si tratta di un dialogo tra un lui e una lei, si intuisce il corteggiamento di lui e l'imbarazzo di lei. Si intuisce che a lei piace, ma che non vuole cedere subito. Si intuisce l'amore che sta nascendo...........
Non lo vedete anche voi????!!!!

mehditaly
30-04-09, 02:48
Si Re molto interessante tutto ciò che ci scrivi.

Ci potresti parlare un po' sull'uso dei tempi?

Nella narrazione si usa molto il passato remoto.

ilrediniente
11-05-09, 10:17
Si, visto che si tratta di raccontare storie giÃ**** accadute nella realtÃ**** o nella mente dello scrittore, non si può fare a meno di usare il passato remoto.
Comunque sarebbe interessante concepire una storia mentre succede e quindi usare i verbi al presente!!!!! O addirittura raccontare una storia che ancora deve succedere e , quindi, usare il futuro!!!
Mmmmm!!!! .......ci penserò!!!!

Maria
12-05-09, 17:40
Silenzio.... shhhhhhhhhhhh.... il Re sta pensando!!!!!!:milli:

ilrediniente
27-05-09, 20:41
In Wikipedia viene indicato "ricciolo con avvolgimento antiorario soprastante verticalmente un punto".
Nella poesia, usando al minimo la punteggiatura, il punto interrogativo lo escludo a priori. Nella prosa invece lo usiamo, ma cerchiamo di farlo con parsimonia: un punto interrogativo segnala una domanda. Più punti di domanda sono un interrogatorio!
I monaci copisti del Medioevo presero a scrivere " qo "alla fine della frase per indicare la domanda (quaestio in latino). In seguito misero le lettere l'una sull'altra, trasformando la "q" in un ricciolo e la "o" in un punto. Così è nata la forma strana del punto di domanda.

mehditaly
28-05-09, 05:15
Sono molto interessanti queste informazioni. Non mi sono mai chiesto del punto interrogativo!

Chi sa adesso da dove viene quello esclamativo ! :)

ilrediniente
28-05-09, 20:40
La storia è simile a quella del punto interrogativo. I monaci copisti del medioevo usavano mettere alla fine di una frase, che denotava sorpresa o gioia, la sillaba " io " che in latino significa " evviva " . In seguito la " I " divenne l'asta e la " o " divenne il punto.
Per quanto riguarda l'uso del punto esclamativo mi rifaccio ancora al destino del punto interrogativo: usiamolo nelle nostre " storie inventate " , ma con moderazione, per far sì che il nostro romanzo non diventi una pista da bowling!!!!!!!!!!!!!!!

hanen
29-05-09, 19:43
Che bravo che sei Re!! Veramente ci dai delle informazioni cosi interesssanti!
Sinceramente, (e non penso di essere l'unica) non mi sono mai chiesta da dove proviene il punto interrogativo nemmeno quello esclamativo!
Continua pure ad illuminarci!

mehditaly
29-05-09, 20:58
Grazie per le preziosi informazioni caro Re.
Hai un'idea come il punto esclamativo è stato inserito nelle frasi che contengono l'imperativo?

P.S.: Scusami se ti causo disturbi con queste mie domande! ;)

labellafa
30-05-09, 21:27
Molto interessante questo Re !!... Grazie

ilrediniente
26-08-09, 20:54
Amir era amico di Hassan.
Era il 17 Luglio 1973 quando Amir scrisse il suo primo racconto. Gli ci vollero trenta minuti.
Era la breve storia di un uomo che aveva trovato una ciotola magica. Quando piangeva nella ciotola le sue lacrime si trasformavano in perle. Ma benchè povero, era una persona felice, per cui piangeva raramente. Così doveva ideare dei metodi per rattristarsi, affinchè le sue lacrime lo rendessero ricco. A mano a mano che le perle andavano accumulandosi, la sua aviditÃ**** cresceva. Il racconto finiva con l'uomo seduto su una montagna di perle con un coltello in mano, piangeva disperatamente nella ciotola, tenendo tra le braccia il cadavere della sua amatissima moglie.
.................................................. ..
Amir andò a svegliare Hassan nel cuore della notte per leggergli la storia che aveva appena scritto. Hassan era analfabeta.
"Mashallah, Amir agha. Bravo!" Hassan era raggiante.
Poi disse: "Perchè quell'uomo ha ucciso sua moglie? Che bisogno aveva di sentirsi triste per spargere lacrime? Non poteva semplicemente annusare una cipolla?"
Amir restò di stucco. Hassan, analfabeta gli aveva insegnato qualcosa. Era caduto in uno dei trabocchetti in cui può cadere uno scrittore: la TRAMA ZOPPICANTE.
.................................................. ..
"Beh...." iniziò, ma senza terminare mai quella frase, perchè ad un tratto in quell'istante l'Afghanistan cambiò per sempre.


P.S. Liberamante tratto ed elaborato da "Il Cacciatore Di Aquiloni" di Khaled Hosseini.

hanen
26-08-09, 21:10
Mi viene voglia di leggerlo, questo libro.

ilrediniente
10-08-10, 14:37
Ho letto il tuo messaggio che mi hai mandato in privato facendo riferimento a questa discussione.
Tale messaggio, che ho letto solo ora, mi ha fatto capire quanto tempo sono stato lontano da Italianistica. Tre mesi.
Cara Silvana, il tuo messaggio è interessantissimo e ti chiedo di postarlo in questa discussione così tutti potranno dare una loro opinione.
Per quanto riguarda l'idea che hai avuto di scrivere una storia in comune da tutti gli utenti è sicuramente bella ed è stata giÃ**** attuata tempo fa dalla nostra Dolcenera, che iniziò questo racconto a cui noi tutti cercavamo di dare il seguito. Non ricordo il nome della storia, ma gli altri ci aiuteranno a tenerla presente.
Che ne dici se riprendessimo quella storia e la continuassimo??
Ciao a presto.

dolcenera
11-08-10, 00:08
mi piace quello che hai scritto REDINIENTE :)
mi piace la vostra idea tu e la Silvana, spero che prosegua e che possiamo fare del nostro meglio per raccontare insieme una storia!